Prescrizione bollo auto

La prescrizione è quella vicenda estintiva che pone fine alla vita di un diritto: decorso un determinato lasso di tempo, la maggior parte delle situazioni giuridiche cadono in prescrizione se il loro titolare non si attiva per farle valere. In pratica, l’ordinamento giuridico sanziona l’inerzia di chi vanta una pretesa ma tarda ad azionarla: così facendo, viene eliminato dal mondo del diritto una situazione che era divenuta sostanzialmente inutile, rimuovendo ogni tipo di incertezza. Se non esistesse la prescrizione, il debitore sarebbe costretto a rimanere tale a vita, anche se il creditore non dimostrasse interesse per la restituzione delle somme che gli spetterebbero: questa situazione è vista come ingiusta dalla legge, la quale ritiene che le posizioni a lungo inattive vadano eliminate. La prescrizione è valida non soltanto per il diritto civile e quello penale, ma anche in campo amministrativo o tributario: anche le cartelle di pagamento o le multe vanno in prescrizione, così come il bollo auto. Hai capito bene: superato un determinato lasso di tempo stabilito dalla legge, il bollo auto che non hai pagato va prescritto e nessuno potrà più chiederti di versarlo. Se vuoi avere più notizie, prosegui nella lettura: ti dirò tutto ciò che c’è da sapere sulla prescrizione del bollo auto.

 

Il Bollo auto

Il bollo auto è un tributo regionale il cui pagamento è dovuto da tutti i proprietari di un’auto indicati nel P.R.A. (Pubblico Registro Automobilistico). Il bollo, pertanto, viene pagato annualmente da chi risulta proprietario di uno o più autoveicoli, indipendentemente dal fatto che il veicolo circoli o meno. È quindi errato definire il bollo come una tassa di circolazione. Il pagamento del bollo auto differisce a seconda che riguardi un’auto nuova oppure usata.

Bollo auto: quanto si paga?

L’importo del bollo auto dipende dalla potenza del veicolo, espressa in chilowatt (kw) oppure in cavalli, e dal suo impatto ambientale. Ogni regione italiana adotta dei parametri di riferimento, perciò l’ammontare del tributo può variare da una regione all’altra. Il proprietario di un’auto può verificare quanto dovrà pagare ed entro quale data consultando il sito internet dell’ACI o dall’Agenzia delle Entrate.

 

Bollo auto: quando si paga?

La legge prevede che per i veicoli di nuova immatricolazione il bollo auto vada versato entro il mese di immatricolazione; però, se l’immatricolazione avviene negli ultimi dieci giorni del mese, la scadenza viene rinviata all’ultimo giorno del mese successivo. Pertanto, chi acquista un’auto nuova il dieci novembre, avrà tempo fino al trenta dello stesso mese per regolarizzare il versamento; se l’immatricolazione avviene, invece, il giorno venticinque di novembre, si avrà tempo fino al trentun dicembre. Se il giorno di immatricolazione è un sabato o un festivo, il computo decorre dal primo giorno lavorativo successivo.

 

Bollo auto: quando scade?

Il bollo auto va pagato alla Regione di appartenenza ogni anno. Il versamento va effettuato entro il mese successivo la scadenza, pena l’aggiunta di una sanzione sull’importo complessivo. Pertanto, se il bollo scade ad agosto, c’è tempo fino a settembre per poterlo pagare senza incorrere in alcuna sanzione; se scade, invece, a dicembre, si avrà tempo tutto gennaio per poterlo versare.

 

Bollo auto: che succede se non si paga?

Se non paghi il bollo auto entro i termini sopra visti, è possibile che ti venga irrogata una piccola sanzione, secondo lo schema illustrato di seguito:

  • pagamento entro 14 giorni: sanzione pari allo 0,1% per ogni giorno di ritardo, oltre interessi legali;
  • pagamento dal 15° al 30° giorno: sanzione pari all’1,5% dell’importo originario della tassa automobilistica oltre interessi legali;
  • pagamento dal 31° al 90° giorno: sanzione pari all’1,67% dell’importo originario della tassa automobilistica oltre interessi legali;
  • pagamento dal 91° giorno a 1 anno: sanzione pari al 3,75% dell’importo originario della tassa automobilistica oltre interessi legali;
  • pagamento oltre 1 anno: sanzione pari al 30% della tassa dovuta oltre gli interessi moratori da calcolare per ogni semestre di ritardo.

 

Bollo auto: quando si prescrive?

Se non hai pagato il bollo auto, è possibile che ti venga notificata una cartella di pagamento in cui, oltre all’importo originario della tassa, sono addebitati gli interessi, le sanzioni (come viste sopra) e il compenso di riscossione. Dalla data di notifica della cartella di pagamento hai sessanta giorni di tempo per pagare, altrimenti l’Agenzia delle Entrate Riscossione può procedere con l’esecuzione forzata oppure con una misura cautelare (fermo amministrativo dell’auto).

La cartella di pagamento è legittima se preceduta dall’avviso di accertamento e se dalla data della notifica di quest’ultimo non sono decorsi più di tre anni. Ad esempio, entro il 31 dicembre 2018 potrai ricevere gli avvisi di accertamento per la tassa automobilistica non pagata del 2015. Se questo termine triennale, invece, è già decorso, la cartella non è dovuta in quanto ha ad oggetto un credito già estinto.

Una volta notificata la cartella, il bollo auto non resta dovuto a tempo indeterminato: il bollo auto, infatti, si prescrive dopo tre anni. Il termine triennale (31 dicembre del terzo anno successivo) si applica sia prima che dopo la notifica della cartella di pagamento, dato che quest’ultima costituisce un semplice atto amministrativo e non può essere considerato come un atto giudiziale (per esempio sentenza) con prescrizione decennale del credito.

Dalla data di notifica della cartella di pagamento decorre un nuovo termine di prescrizione triennale della tassa automobilistica: in pratica, se ricevi la cartella di pagamento il 30 ottobre 2018, questa si prescriverà esattamente tre anni dopo, cioè il 30 ottobre 2021. Se successivamente alla cartella, l’Agenzia delle Entrate Riscossione notifica nuovi atti interruttivi della prescrizione, per esempio intimazioni di pagamento o preavvisi di fermo amministrativo, decorre un nuovo termine triennale.

L’Agenzia delle Entrate Riscossione potrebbe, quindi, legittimamente procedere all’iscrizione di un fermo amministrativo, previa comunicazione di preavviso, solo se non sono decorsi più tre anni dall’ultimo atto notificato al contribuente per esigere il pagamento della tassa.